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Pensieri, citazioni e riflessioni. Ginnastica per la mente e lo spirito

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Centocinquantacinque studi accademici testimoniano che…

Centocinquantacinque studi accademici testimoniano che nelle società più egualitarie la mortalità infantile è più bassa e la condizione generale di salute dei degenti è meno grave.

Emanuele Ferragina, Chi troppo chi niente

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La lotta di classe è importante perché contribuisce alla salute

La lotta di classe è importante perché contribuisce alla salute e al vigore della società, e andrebbe condotta con la violenza perché – dice Sorel con parole che sembrano preludere a quelle di scrittori come Malraux e Sartre – l’azione violenta comporti momenti estremi “in cui ci sforziamo di creare in noi stessi un uomo nuovo” e “prendiamo possesso di noi stessi”.     

George Woodcock, L’anarchia

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La maggior parte degli individui di vivida immaginazione…

La maggior parte degli individui di vivida immaginazione sono trasformati dalla mescalina in visionari. Alcuni di essi – e sono forse più numerosi di quanto generalmente si creda – non richiedono trasformazione; essi sono sempre visionari. La specie mentale alla quale apparteneva Blake è abbastanza largamente distribuita anche nella società urbano-industriale del giorno d’oggi. L’unicità del poeta-artista non consiste nel fatto che (citando dal suo Catalogo Descrittivo) egli effettivamente vide “quei magnifici originali chiamati Cherubini nelle Sacre Scritture”. Essa non consiste nel fatto che “questi magnifici originali visti nelle mie visioni erano alcuni di essi alti trenta metri… contenenti tutti significato mitologico e recondito”. Essa consiste solo nella sua abilità di rendere, in parole o (con alquanto minor successo) in linee e colori, qualche accenno almeno di un’esperienza non eccessivamente rara. Un visionario senza talento può percepire una realtà interiore non meno grande, bella e significativa del mondo visto da Blake; ma egli manca completamente della capacità di esprimere, in simboli letterari e plastici, ciò che ha visto.   

Aldous Huxley, Le porte della percezione

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Se è vero che ogni epoca passata vive ancora…

Se è vero che ogni epoca passata vive ancora nel presente, credo però che il Medioevo sia particolarmente vivo e fondamentale nella società di oggi. Sono certo che influenzerà ancora molto il suo futuro.

Jacques Le Goff, Alla ricerca del Medioevo

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Quella società tedesca di ottanta milioni di persone…

Quella società tedesca di ottanta milioni di persone si era protetta dalla realtà e dai fatti esattamente con gli stessi mezzi e con gli stessi trucchi, con le stesse menzogne e con la stessa stupidità che ora si erano radicate nella mentalità di Eichmann. Queste menzogne cambiavano ogni anno, e spesso erano in contraddizione tra loro; inoltre, non erano necessariamente uguali per tutti i vari rami della gerarchia del partito o della popolazione. Ma l’abitudine d’ingannare se stessi era divenuta così comune, quasi un presupposto morale per sopravvivere, che ancora oggi, a vent’anni dal crollo del regime nazista, oggi che ormai il contenuto specifico di quelle menzogne è stato dimenticato, ogni tanto si è portati a credere che il mendacio sia divenuto parte integrante del carattere tedesco. Durante la guerra la menzogna più efficace per incitare e unire tutta la nazione tedesca fu lo slogan della “lotta fatale” (der Schicksalskampf des deutschen Volkes). Coniato che fosse da Hitler o da Goebbels, quello slogan serviva a convincere la gente che, innanzitutto, la guerra non era guerra; in secondo luogo, che la guerra era venuta dal destino e non dalla Germania; e in terzo luogo che per i tedeschi era una questione di vita o di morte: o annientare i nemici o essere annientati.

Hannah Arendt, La banalità del male, 60

Rivoluzione e guerra sono due cose diverse…

Rivoluzione e guerra sono due cose diverse. Per chi intende non soltanto battere un avversario militare, ma sovvertire la società in cui vive, una linea principale di lotta, sulla quale si distinguano ben visibili da lontano, l’amico ed il nemico, non esiste.

Hans Magnus Enzensberger, La breve estate dell’anarchia

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Le paure sociali e le paure politiche…

Le paure sociali e le paure politiche, generate dalle crisi, si trasferiscono sui mostri. E allore i mostri sono figli delle crisi, o meglio della crisi permanente che attraversa le società sviluppate del Novecento. Non si tratta, per l’immaginario contemporaneo, di una semplice acquisizione di paure e attitudini lontane, ereditate da mitologie e credenze antiche. L’immaginario odierno è stato drasticamente innovato dai media affermatisi nel Novecento, il cinema innanzitutto. E il periodo cruciale di questa innovazione coincide con una delle più terribili crisi del mondo sviluppato, la Depressione iniziata alla fine del 1929.

Fabio Giovannini, Mostri

I Lillipuziani reputano che non ci può essere…

I Lillipuziani reputano che non ci può essere nulla di più ingiusto del permettere alla gente di soddisfare gli appetiti sessuali, procreare figliuoli e imporne poi il carico del mantenimento alla società.

Jonathan Swift, I Viaggi di Gulliver

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E’ massima lillipuziana…

E’ massima lillipuziana che, soprattutto nelle alte sfere della società, una moglie debba essere sempre una compagna assennata e geniale, perché conservarsi sempre giovane non può davvero.

Jonathan Swift, I Viaggi di Gulliver

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La società della produzione è soltanto…

La società della produzione è soltanto produttrice, non creatrice.

Albert Camus, L’uomo in rivolta

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Aveva ragione da vendere…

Aveva ragione da vendere Edward Banfield, l’autore alla fine degli anni Cinquanta di una delle più famose e discusse ricerche sui comportamenti pubblici nel Mezzogiorno (Le basi morali di una società arretrata), in base alla quale aveva individuato la categoria del “familismo amorale”. I comportamenti privati che si sovrappongono a quelli pubblici, gli interessi di parte che prevalgono sulla collettività, le relazioni di parentela che valgono infinitamente più della mediazione anonima della legge e dello Stato.

Edmondo Berselli, Post italiani

Confucio insisteva sulla “rettificazione dei nomi”…

Confucio insisteva sulla “rettificazione dei nomi” (zhengming): solo se individuo riceve la giusta denominazione, se ne può comprendere la funzione all’interno della società. Secondo il Maestro, il nome è la realtà.

Leonardo Vittorio Arena, Kamikaze

La nuova Italia, il paese che alla fine…

La nuova Italia, il paese che alla fine è riuscito a sostituire la lotta di classe con il feticismo dei guardoni.

Edmondo Berselli, Post italiani

Il maestro ineguagliato nell’arte del parlar d’altro…

Il maestro ineguagliato nell’arte del parlar d’altro è Bruno Vespa col suo teatrino quasi quotidiano di Porta a Porta su Rai1, la rete ammiraglia del cosiddetto servizio pubblico. Dopo la condanna in primo grado di Cesare Previti al processo Sme per corruzione del giudice Renato Squillante, Vespa si occupa del Viagra. Quando il tribunale di Milano condanna Marcello Dell’Utri per estorsione insieme a un boss mafioso, a Porta a Porta si parla di calcioscommesse con Aldo Biscardi e Maurizio Mosca. Quando il parlamento europeo boccia Rocco Buttiglione, aspirante commissario Ue, per le sue tirate contro le donne e i gay, Vespa convoca Alba Parietti e alcuni malati in stato comatoso per raccontare il loro improbabile risveglio dal coma. Quando il centrosinistra vince in sette collegi su sette le elezioni supplettive del 2004, a Porta a Porta si discute dell’Isola dei famosi, con Simona Ventura & Co. Quando il tribunale di Palermo condanna Dell’Utri a nove anni per mafia e quello di Milano dichiara Silvio Berlusconi responsabile del reato di corruzione di Squillante, ma lo salva per prescrizione grazie alle attenuanti generiche, ecco un bel dibattito Fassino-Tremonti sul presunto “taglio delle tasse” del governo di centrodestra e, l’indomani, una fondamentale puntata sui reality show con Del Noce, don Mazzi, Crepet, Zecchi, Paola Perego, Carmen Di Pietro e le gemelle Lecciso. La sera in cui il presidente Ciampi boccia la riforma dell’ordinamento giudiziario del ministro della Giustizia Roberto Castelli in quanto “palesemente incostituzionale”, Porta a Porta approfondisce l’ultimo film della coppia Boldi-De Sica, Christmas in Love. Quando Previti viene condannato definitivamente in Cassazione a sei anni, l’amico Bruno opta per un tema ben più attuale: la dieta mediterranea. Quando la Corte d’Appello di Palermo condanna per mafia a cinque anni e quattro mesi il presunto “padre nobile” dell’Udc Calogero Mannino, puntatona sul delitto di Cogne: una sagra evergreen giunta ormai alla trentesima puntata.

Marco Travaglio, La scomparsa dei fatti

Una delle caratteristiche di questi nostri tempi…

Una delle caratteristiche di questi nostri tempi è che l’umiltà e la gentilezza sono considerate segnalatrici di una certa debolezza. Di solito esse indicano esattamente l’opposto, una grande forza.

David Yallop, In nome di Dio

Nei teatri ci si è incontrati…

Nei teatri ci si è incontrati dopo la catastrofe di tangentopoli, nei teatri si va ad ascoltare chi non può più parlare in altri posti. Nei teatri si sceglie di discutere dei nuovi percorsi, perché bisogna vedersi in faccia, sentire rimbalzare le parole e sentirsi con l’olfatto gli uni con gli altri. Il paradosso che trova soluzione è che proprio il teatro, che è in assoluto il luogo della menzogna, della rappresentazione della finzione, divenga il luogo della verità possibile. Delle verità, quindi.

Roberto Saviano, La bellezza e l’inferno

A mano a mano che si acquisisce…

A mano a mano che si acquisisce la consapevolezza del declino della violenza, il mondo inizia ad apparire diverso. Il passato sembra meno innocente, il presente meno sinistro. S’iniziano ad apprezzare i piccoli doni della convivenza che ai nostri antenati sarebbero parsi utopici: la famiglia interrazziale che gioca nel parco, il comico che rifila al comandante in capo una battuta tagliente, i paesi che di fronte a una crisi fanno tranquillamente marcia indietro invece di innescare un’escalation che culmina nella guerra.

Steven Pinker, Il declino della violenza

I primi anonimi cantanti di blues erano spesso vagabondi…

I primi anonimi cantanti di blues erano spesso vagabondi, a volte ciechi, che portavano le loro canzoni malinconiche da una comunità nera all’altra; alcuni vagavano lungo i binari dei treni o saltavano giù dai treni merci, altri arrivavano con i postali, altri ancora per le vie sterrate, dopo aver chiesto un passaggio a un carro o, più in là negli anni, a un camion. Cantavano le loro canzoni nelle stazioni ferroviarie segregate, agli angoli delle strade, nei ristoranti, nei roadhouse, negli honky-tonks  e anche sui treni. In alcuni casi cantavano un blues allegro per eventi comunitari, balli e pic-nic. Fin dall’inizio, il blues era normalmente associato con gli strati sociali più bassi, accolto calorosamente nei bordelli e nei locali del quartieri a luci rosse, ma generalmente respinto dalla gente “perbene” che andava in chiesa.

Eileen Southern, La musica dei neri americani

Si continua a lavorare, si lavora più di prima…

Si continua a lavorare, si lavora più di prima; ma che lavoro è, che cosa ha in comune con quello che ha riempito per millenni la vita degli uomini, da cui l’autostima per la capacità di guadagnarsi il pane, di essere utile agli altri, di partecipare, anche nell’occupazione più utile, alla società? Il lavoro che al risveglio del mattino ti indicava cosa dovevi fare, che senso aveva la tua fatica, anche nella pena, anche nella servitù. Si continua a lavorare, ma per un numero crescente di persone il valore del lavoro è mutato e più spesso scomparso.

Giorgio Bocca, Il dio denaro

Nessuno ha mai voluto aggredire la vera struttura corruttiva…

Nessuno ha mai voluto aggredire la vera struttura corruttiva della società italiana, la classe scolastica. Questi ragazzini che vengono addestrati, nei comportamenti quotidiani, a sviluppare una mentalità mafiosa, fatta di complicità contro le istituzioni… una solidarietà omertosa, in cui l’obiettivo comune e’ dato dall’ingannare l’uomo o la donna che è in cattedra… e dove gli individui, anziché perseguire il loro scopo, cioè primeggiare per merito, si coalizzano per lucrare il massimo risultato con il minimo sforzo… tradendo ogni principio etico individuale, la trasparenza dei comportamenti, la franchezza, l’onestà, il libero confronto, l’assunzione di responsabilità… (detto da Beniamino Andreatta)     

Edmondo Berselli, Post italiani

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