L’esperienza ci mostra un’enorme differenza tra la devozione e la bontà.
Blaise Pascal, Pensieri
L’esperienza ci mostra un’enorme differenza tra la devozione e la bontà.
Blaise Pascal, Pensieri
Per Luigi XIV il Sole era maschio e simboleggiava la forza, la luce sulle tenebre, l’ordine sul caos, il potere e la gloria. Per il beduino rwala d’Arabia il sole è una vecchia megera malvagia e distruttiva, che costringe il bell’astro lunare a dormire con lei una volta al mese e lo sfinisce a tal punto che esso ha bisogno di un altro mese per riprendersi.
Bruce Chatwin, Anatomia dell’irrequietezza
Tutti i figli abbandonano le madri per vivere la loro vita. Si scontrano due egoismi: quello della madre, che vuole che ci comportiamo secondo i suoi desideri, e il nostro, che segue le nostre aspirazioni.
Reinaldo Arenas, Prima che sia notte
Separato dal mare da tutte le altre nazioni e obbligato a difendersi senza sosta da ogni tipo di aggressioni, questo popolo si rifugiò nella selvaggia indipendenza che ne garantiva la sicurezza. Perciò combatté per secoli, fin dalle origini, contro nazioni bellicose: i Cartaginesi, i Romani, i Goti, i Saraceni, i pisani, i genovesi e infine i francesi. Ogni “cantone” della Corsica, chiamato pieve, era popolato da famiglie influenti, per lo più rivali, sempre in guerra tra loro, molto simili ai clan della Scozia. Si trattava di un’aristocrazia frazionatissima: in guerra ciascuno si armava a proprie spese e veniva a combattere sotto la bandiera di uno dei clan. La confederazione delle pievi formava la nazione corsa. “La più bella, la più singolare e omogenea e tuttavia la più severa delle terre mediterranee”, scrive Hilaire Belloc. “Un’isola che avrebbe dovuto essere un regno fin dal principio, un popolo montanaro interamente se stesso e sempre solo”.
Guido Gerosa, Napoleone
La noia corre sempre e immediatamente a riempire tutti i vuoti che lasciano negli animi de’ viventi il piacere e il dispiacere.
Giacomo Leopardi, Pensieri
La riduzione drastica del tempo di lavoro costituisce una prima protezione contro la flessibilità e la precarietà. Per questo motivo deve essere mantenuto e rafforzato il diritto del lavoro, oggi nel mirino dei liberisti in quanto fonte di rigidità. Questo non può che facilitare la decrescita. Bisogna difendere dei minimi salariali decenti, contro le teorie degli economisti della disoccupazione volontaria, un’impostura del nostro tempo. È indispensabile un ritorno alla “demercificazione” del lavoro.
Serge Latouche, Breve trattato sulla decrescita serena
Dio Onnipotente, mi dispiace di essere diventato ateo, ma hai mai letto Nietzsche?
John Fante, Chiedi alla polvere
Diderot ricorda in una lettera quanto avvenne nel diciottesimo secolo in piazza San Marco: da una parte Pulcinella catturava il popolo alla sua maniera; da un’altra parte i preti non sapevano che fare per trascinare la folla dalla loro parte. E allora i sacerdoti passarono al contrattacco: “Quel Pulcinella è uno sciocco”, gridavano levando alto un Crocifisso e aggiungendo: “Questo è il vero, il grande, Pulcinella”.
Alfredo Franchini, Uomini e donne di Fabrizio De André
Una delle caratteristiche di questi nostri tempi è che l’umiltà e la gentilezza sono considerate segnalatrici di una certa debolezza. Di solito esse indicano esattamente l’opposto, una grande forza.
David Yallop, In nome di Dio
Un articolo apparso negli “Archives of Diseases of Childhood” ha misurato il tasso di violenza in diversi generi di svaghi per bambini. I programmi televisivi contengono 4,8 scene di violenza all’ora, le filastrocche 52,2.
Steven Pinker, Il declino della violenza
Mary McCarthy sostiene che, quella del Vietnam, “era una guerra di bianchi sciagurati e falliti, di negri di città, di chicanos come Medina, di italiani, di polacchi e di portoricani poveri”, che si battevano, insomma, senza sapere il perché, in un mondo lontano e ancora più triste del loro.
Enzo Biagi, Mille camere
I poeti non hanno pudore verso le loro esperienze intime: le sfruttano.
Friedrich Nietzsche, Al di là del bene e del male
Mi accade spesso di sentir dire che il romanzo ha esaurito tutte le sue possibilità. Ho invece l’impressione che sia proprio il contrario: che nel corso dei quattrocento anni della sua storia, cioè, esso abbia mancato molte delle sue possibilità, che abbia sprecato molte grandi occasioni, trascurato mole strade, lasciati inascoltati molti appelli.
Milan Kundera, Jacques e il suo Padrone
Quando la rana è usa ai pantani, se non ci va oggi ci va domani.
Annarosa Selene, Dizionario dei proverbi
Tre è il numero della trinità, tre furono gli angeli che visitarono Abramo, i giorni che Giona passò nel ventre del gran pesce, quelli che Gesù e Lazzaro trascorsero nel sepolcro; le volte che Cristo chiese al Padre che il calice amaro si allontanasse da lui, quelle che si appartò a pregare con gli apostoli. Tre volte lo rinnegò Pietro, e tre volte si manifestò ai suoi dopo la resurrezione. Tre sono le virtù teologali, tre le lingue sacre, tre le parti dell’anima, tre le classi di creature intellettuali, angeli, uomini e demoni, tre le specie del suono, vox, flatus, pulsus, tre le epoche della storia umana, prima, durante e dopo la legge.
Umberto Eco, Il nome della rosa
Quando siamo felici, disseminiamo il mondo di buone azioni involontarie, che rimangono sconosciute persino a noi stessi, o, quando vengono scoperte, sorprendono per primo il benefattore.
Robert Louis Stevenson, In difesa dei pigri
La Dc come “eterno ritorno del sempre uguale” (memorabile detto di Nietzsche, ripetuto da Zio Arnaldo (Forlani, ndr) così tante volte da esser diventato un motto forlaniano). Poi, la Dc come partito supermarket che ha merce per tutti, una Grande Mamma Bianca dalle braccia carnose e dal seno generoso, capace d’aver figli dovunque, in ogni classe sociale, corporazione, mestiere, reddito, religione e fede sportiva. Infine, ed ecco la trovata magistrale di Forlani, la Dc come partito non del rinnovamento, bensì dell’”adeguamento”.
Giampaolo Pansa, L’intrigo
Il vecchio parlava a bassa voce, sempre ansando, come se avesse temuto di turbare la quiete del moribondo. Anch’io abbassai la mia, è una forma di rispetto come lo sentiamo noi uomini, mentre non è ben certo se al moribondo non piacerebbe di più di venire accompagnato per l’ultimo tratto di via da voci chiare e forti che gli ricorderebbero la vita.
Italo Svevo, La coscienza di Zeno
Un uomo che si vanta di non cambiare mai opinione è un uomo che si prende l’impegno di marciare sempre diritto, uno sciocco che crede all’infallibilità.
Honoré de Balzac, Papà Goriot
S’è dissolto al cantar del gallo. Secondo alcuni,
sempre, prima che venga la stagione in cui si celebra la nascita del nostro Salvatore,
l’uccello dell’alba canta tutta la notte;
e allora non c’è spirito che osi muoversi,
le notti sono pure, nessun pianeta sprigiona
influssi funesti, le fate non compiono sortilegi,
né fatture le streghe, tanto è sacro
e benigno quel tempo.
William Shakespeare, Amleto
Quando ci sentiamo compassionare, noi padani reagiamo però anche con una specie di rassegnazione fiera, quasi compiaciuta. Ci sentiamo una razza temprata dalla nebbia: se i padani sono una locomotiva che si tira dietro il resto d’Italia è perché reagiscono a questa frustrazione meteorologica, ammazzandosi di lavoro, che altro si può fare?
Luca Goldoni, Sempre meglio che lavorare
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