I mali del comunismo sono gli stessi mali del cristianesimo.
Bertrand Russell, Perché non sono cristiano
I mali del comunismo sono gli stessi mali del cristianesimo.
Bertrand Russell, Perché non sono cristiano
La fede, come la esige e non di rado l’ha ottenuta il primo cristianesimo, in mezzo a un mondo scettico e incredulo alla maniera meridionale, il quale aveva dietro e dentro di sé una lotta secolare di scuole filosofiche, compresa l’educazione alla tolleranza impartita dall’imperium Romanum – questa fede non era quella fede, rozza e arcigna, da gente sottomessa, con cui, per esempio, un Lutero o un Cromwell o qualsiasi altro nordico barbaro dello spirito stanno attaccati a Dio e al cristianesimo; era piuttosto già quella fede di Pascal che assomiglia tremendamente a un continuo suicidio della ragione – di una ragione tenace, longeva, vermiforme, che non si lascia uccidere in una volta sola e con un sol colpo. La fede cristiana é fin da principio sacrificio: sacrificio di ogni libertà, di ogni orgoglio, di ogni autocoscienza dello spirito, e al tempo stesso asservimento e dileggio di se stessi, automutilazione. C’è della crudeltà e un atteggiamento religioso fenicio in questa fede che è richiesta da una coscienza infrollita, multiforme e dai molti vizi.
Friedrich Nietzsche, Al di là del bene e del male
Umberto di Romans, domenicano, vescovo, esperto predicatore crociato che, nel XIII secolo, insegnava: “Lo scopo del cristianesimo non è di riempire la terra, ma di riempire il Cielo. Perché mai dovremmo preoccuparci che diminuisca nel mondo il numero di cristiani che muoiono nella causa di Dio? Con tale morte trovano la via del Cielo molti che altrimenti non l’avrebbero trovata mai”.
Mario Capanna, Il fiume della prepotenza
Il cristianesimo è strano. Ingiunge all’uomo di riconoscere la propria viltà e il proprio abominio, ma gli ingiunge anche di voler essere simile a Dio. Senza un tale contrappeso questa elevazione lo renderebbe orrendamente vano, mentre questo abbassamento lo renderebbe orrendamente abbietto.
Blaise Pascal, Pensieri
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