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Pensieri, citazioni e riflessioni. Ginnastica per la mente e lo spirito

Mese

luglio 2014

La paralisi è sempre stata la regola…

La paralisi è sempre stata la regola della burocrazia.

Norman Mailer, Il combattimento

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Il mare, una festa…

Il mare, una festa che ci obbligava a essere felici anche se non volevamo.

Reinaldo Arenas, Prima che sia notte

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L’infinito, l’ignoto portano in sé…

L’infinito, l’ignoto portano in sé qualcosa di sacro. Il sacro non si deve violare, è inviolabile.

Gianni Granzotto, Cristoforo Colombo

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Nella folla l’individuo dà il meglio di sé…

Nella folla l’individuo dà il meglio di sé. Per questo forse, i popoli che più sanno annullare la propria personalità in una disciplina ferrea e sentita, atta a fare di un popolo una massa compatta, sono portati irrimediabilmente alla guerra e all’odio di razza. Il popolo italiano non corre questo pericolo. Tutt’al più può esserne vittima innocente.

Giovannino Guareschi, Diario clandestino

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L’origine del nepotismo di Callisto…

L’origine del nepotismo di Callisto (un Papa rinascimentale, ndr) era abbastanza innocente: in fondo si trattava soltanto del desiderio naturale da parte di uno straniero di circondarsi di volti familiari e di rilassarsi parlando la propria lingua. Comunque, ogni pontefice aveva fatto ricorso al nepotismo quasi per necessità. Il giuramento con il quale un nuovo papa accettava la sua carica, l’obbligava non solo a difendere la religione cristiana, ma anche i possedimenti temporali della Chiesa; e questi includevano i ricchi Stati Pontifici, una larga fascia di terra che attraversava diagonalmente l’Italia. Un monarca ereditario, trovandosi ad affrontare un compito del genere, avrebbe automaticamente ricevuto l’appoggio dei fratelli, dei figli, degli zii. Un papa invece si trovava isolato, e in più quasi tutti i suoi cardinali e consiglieri avevano vincoli di sangue con i potenziali nemici degli Stati Pontifici; la loro fedeltà alla famiglia era solo in minima parte appannata dalla consapevolezza che essi avrebbero potuto un giorno salire al soglio pontificio, trovandosi così a loro volta a dover difendere i confini del regno. Il papa aveva bisogno di alleati, e gli unici alleati sulla cui stabile fedeltà poteva contare erano le persone consapevoli del fatto che avrebbero automaticamente perso ogni potere quando l’avrebbe perso il loro grande parente.

E. R. Chamberlin, Ascesa e tramonto dei Borgia

L’uomo, quando soffre, si fa una particolare idea…

L’uomo, quando soffre, si fa una particolare idea del bene e del male, e cioè del bene che gli altri dovrebbero fargli e a cui egli pretende, come se dalle proprie sofferenze gli derivasse un diritto al compenso; e del male che egli può fare a gli altri, come se parimenti dalle proprie sofferenze vi fosse abilitato. E se gli altri non gli fanno il bene quasi per dovere, egli li accusa, e di tutto il male ch’egli fa quasi per diritto, facilmente si scusa.

Luigi Pirandello, Il fu Mattia Pascal

Nessuno ha tanta sete…

Nessuno ha tanta sete come gli ubriachi.

Annarosa Selene, Dizionario dei proverbi

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Fui contento che se qualcuna delle nostre città…

Fui contento che se qualcuna delle nostre città doveva essere attaccata, questa fosse Londra. Londra era come un gigantesco animale preistorico, capace di sopportare ferite gravissime, sanguinante da ogni parte e tuttavia sempre vitale e attivo.

Winston Churchill, La Seconda Guerra Mondiale

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Ogni versione di Dio è autobiografica…

Ogni versione di Dio è autobiografica. Non solo nasce da noi, ma è anche una nostra interpretazione personale. Si tratta di una doppia visione introspettiva, che ci rivela la vita dell’anima come io individuale e come Dio. Noi ci riflettiamo in lui ed Egli si riflette in noi.

E.M. Cioran, Lacrime e santi

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Ti auguro di tutto cuore di trovare pace…

Ti auguro di tutto cuore di trovare pace. Perché se quella non è dentro di noi non sarà mai da nessuna parte.

Tiziano Terzani, Lettere contro la guerra

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Nessuno sfugge alla…

Nessuno sfugge alla sua età.

Raymond Radiguet, Il diavolo in corpo

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C’è qualcosa di particolare…

C’è qualcosa di particolare nella natura del musicista. È certo, intanto, che il pittore o il poeta, traendo il loro materiale dai fenomeni del mondo esteriore, devono tenersi con questo in più stretto contatto che non il musicista; il quale attinge invece i propri germi associativi dagli elementi musicali della propria interiorità e li organizza secondo leggi dinamiche puramente musicali. Di qui il distacco dal mondi di molti musicisti e la loro singolare incomprensione per molte cose della vita quotidiana.

Bernhard Paumgartner, Mozart

E’ l’uomo stesso che desidera l’inferno…

E’ l’uomo stesso che desidera l’inferno, lo coltiva nei suoi pensieri e lo crea con le proprie azioni.

Friedrich Dürrenmatt, Il sospetto

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Essere buoni o cattivi non conta…

Essere buoni o cattivi non conta: la vita quaggiù non dipende da quello. Dipende da un rapporto di forze basato sulla violenza. La sopravvivenza è violenza. Calzerai scarpe di cuoio perché qualcuno ha ammazzato una vacca e l’ha scuoiata per farne cuoio. Ti scalderai con una pelliccia perché qualcuno ha ammazzato una bestia, cento bestie, per strappargli via la pelliccia. Mangerai il fegatino di pollo perché qualcuno ha ammazzato un pollo che non faceva del male a nessuno. E nemmeno questo è vero perché anche lui faceva del male a qualcuno: divorava i vermetti che se ne andavano in pace brucando insalata. C’è sempre uno che per sopravvivere mangia un altro o scuoia un altro: dagli uomini ai pesci. Anche i pesci di mangiano fra loro: i più grossi inghiottiscono i più piccini. E così gli uccelli, così gli insetti, chiunque. Che io sappia, solo gli alberi e le piante non divoran nessuno: si nutrono d’acqua, di sole, e basta. Però a volte si rubano il sole e l’acqua, anche loro, soffocandosi, sterminandosi.

Oriana Fallaci, Lettera a un bambino mai nato

Alcuni dicono che nessuno parte mai da Montreal…

Alcuni dicono che nessuno parte mai da Montreal perché questa città, come lo stesso Canada, è fatta per conservare il passato, un passato che accadeva altrove.

Leonard Cohen, Il gioco preferito

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Ben poco io dico dei miei veri amori…

Ben poco io dico dei miei veri amori;

i miei veri piaceri io li nascondo

con religioso, impenetrabil velo.

Ovidio, L’arte di amare, 167

Inutile richiedere ai mass-media di abbandonare la mentalità magica…

Inutile richiedere ai mass-media di abbandonare la mentalità magica: vi sono condannati non solo per ragioni che oggi chiameremmo di audience ma perché di tipo magico è la natura del rapporto che sono obbligati a porre giornalmente tra causa ed effetto.

Umberto Eco, A passo di gambero

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Tolkien, nella sua saggezza, ha scisso Frodo in quattro…

Tolkien, nella sua saggezza, ha scisso Frodo in quattro: Frodo, Sam, Sméagol e Gollum; forse in cinque, se contiamo anche Bilbo. Probabilmente è Gollum il personaggio migliore del libro, perché possiede due componenti, Sméagol e Gollum, o, come li chiama Sam, Servile e Scurrile. Lo stesso Frodo è soltanto un quarto o un quinto di se stesso. Tuttavia, anche così, egli è una novità nella fantasy; un eroe vulnerabile, con i suoi limiti, e alquanto imprevedibile, che alla fine non riesce a portare a termine la sua stessa impresa, fallisce proprio quando sta per terminare, e deve farla compiere al posto suo al suo mortale nemico, Gollum che, d’altra parte è suo consanguineo, suo fratello, in effetti lui stesso… E che poi se ne torna a casa nella contea, proprio come farebbe la signora Brown se ne avesse la possibilità; ma poi egli deve continuare, lasciare la sua casa, portare a termine il viaggio, in verità morire, cosa che gli eroi della fantasy non fanno mai, e che le allegorie sono incapaci di compiere.

Ursula K. Le Guin, La fantascienza e la signora Brown

Chi sale a San Miniato, dopo avere ammirato…

Chi sale a San Miniato, dopo avere ammirato la basilica e il panorama, dovrebbe prendersi la briga di entrare in quel famoso cimitero dominante Firenze, leggendone le epigrafi. Potrà così conoscere una civiltà delle lapidi, che in Italia non ha l’eguale: la morte come atto di intelligenza suprema.

Guido Piovene, Viaggio in Italia

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Nel Medioevo la tortura non veniva nascosta…

Nel Medioevo la tortura non veniva nascosta e negata, né per nominarla si ricorreva a eufemismi. Non era soltanto una tattica con cui regimi brutali intimorivano nemici politici o regimi moderati strappavano informazioni a presunti terroristi. Non era conseguenza dello scatenarsi di una folla esaltata, istigata all’odio contro un nemico deumanizzato. No, la tortura faceva parte del tessuto della vita pubblica. Era una forma di punizione coltivata e celebrata, un’occasione per dare sfogo alla creatività artistica e tecnologica. Molti strumenti di tortura erano realizzati e decorati in modo splendido. Non erano progettati soltanto per infliggere dolore fisico, come poteva avvenire con un pestaggio, ma orrori viscerali, per esempio penetrando orifizi sensibili, violando l’involucro del corpo, esibendo la vittima in pose umilianti, o costringendola a posizioni tali che lo stesso venir meno della sua resistenza accresceva il dolore e portava a mutilazioni o alla morte. I torturatori erano i maggiori esperti di anatomia e fisiologia dell’epoca, e usavano il loro sapere per accrescere al massimo le sofferenze, evitare danni ai nervi che potessero attenuarle, e per prolungarle il più possibile lo stato di coscienza prima che sopravvenisse la morte. Quando le vittime erano donne, il sadismo era erotizzato: venivano denudate prima della tortura, che prendeva spesso a bersaglio seni e genitali.

Steven Pinker, Il declino della violenza

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L’educazione, se di prim’ordine…

L’educazione, se di prim’ordine, è la migliore delle benedizioni. Altrimenti non giova a niente.

Rudyard Kipling, Kim

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Per il sistema capitalista mondiale…

Per il sistema capitalista mondiale è ormai fuori questione permettere lo sviluppo di azioni liberatrici come quelle intraprese da Lumumba in Africa nel 1960 o da Fidel Castro nell’America latina fin dal 1956. Parrebbe che il tempo dell’imperialismo “imprudente” o “liberale” sia ormai tramontato. Al minimo movimento precursore di una lotta di liberazione da parte di un popolo dominato si mette un moto una repressione multiforme.

Jean Ziegler, Una Svizzera al di sopra di ogni sospetto

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Molto meglio l’assenza totale di informazioni…

Molto meglio l’assenza totale di informazioni che un insieme di informazioni parziali o false. Se uno non sa niente, cercherà di sapere qualcosa. Ma se uno sa qualcosa, e quel qualcosa è falso, e lui non sa che è falso, penserà di conoscere il vero e “formatterà” quella conoscenza nel suo archivio mentale, respingendo tutte le informazioni che vanno nella direzione opposta. Informare chi non sa nulla di un fatto è molto più facile che informare chi già lo conosce falsificato o manipolato. In questo secondo caso, bisogna prima convincerlo che è stato preso in giro (circostanza che umanamente è difficilissima da ammettere), scrostare dalla sua mente l’informazione falsa e poi sostituirla con quella vera.

Marco Travaglio, La scomparsa dei fatti

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I bulli negli anni Sessanta erano vincenti…

I bulli negli anni Sessanta erano vincenti, come Gassman in Il sorpasso: era un bullo con la macchina che correva, con una figlia carina, ed era un pazzo. Certo, si sente la solitudine del bullo, ma nel finale, quando muore Trintignant, Gassman è anche pavido. I bulli dei miei film invece fanno davvero pena. In gruppo, tutti insieme, quei bulli farebbero anche paura, ma presi singolarmente sono di una solitudine tremenda, sono figli della periferia odierna che è veramente squallida e vuota.

detto da Carlo Verdone – da Antonio D’Olivo, Carlo Verdone

Si parla lombardo duro, ma non è Lombardia…

Si parla lombardo duro, ma non è Lombardia. È ancora un mondo ordinato e rispettoso delle istituzioni. Sento di entrare in una Padania possibile, diversa da quella della Lega, capace di federalismo responsabile, non furbescamente chiusa a difesa dei propri orticelli o prona di fronte agli uomini della provvidenza. Ma quel trenino rosso fuoco – simbolo lucidato della cosa pubblica – che mi infonde speranza scivolando verso la frontiera e il capolinea di Tirano mi toglie anche ogni possibilità di fuga. Ora non posso più dire: “Qui sono tedeschi, hanno l’autodisciplina nel Dna”. No, sono latini come noi. Non abbiamo più alibi.

Paolo Rumiz, La leggenda dei monti naviganti

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