Alcuni pregano più i santi di Dio…

Alcuni pregano più i santi di Dio. Di rado ci sono candele sull’altare maggiore, perché la gente preferisce metterle davanti alla statua della Madonna o di qualche santo. Queste convinzioni si basano su motivi pratici: nessuno ha sentito parlare di importanti miracoli che siano stati compiuti in tempi recenti da Dio; mentre questo o quel santo si è mostrato capace e disposto ad accordare la sua protezione (sempre si chiede protezione) in una determinata sfera. Alcuni contadini addirittura ritengono certi santi più potenti di Dio. Inoltre, le differenze tra un santo e l’altro, e anche tra i santi e Dio, si concretano più in differenza di potenza e generosità che di natura: perché come Dio, i santi sono volubili ed esigenti; per quanto devotamente li si veneri, non si può mai fare affidamento su di loro.

Edward C. Banfield, Le basi morali di una società arretrata

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Mi sembra che sia tipico della poca virtù…

Mi sembra che sia tipico della poca virtù delle popolazioni italiane non peccare per paura di qualche idolo, per quanto lo chiamino col nome di un santo. Hanno più paura di San Sebastiano o sant’Antonio che di Cristo. Se uno vuol conservare pulito un posto, qui, perché non ci si pisci, come fanno gli italiani alla maniera dei cani, ci dipingi sopra un’immagine di sant’Antonio con la punta di legno, e questa scaccerà quelli che stan per pisciare. Così gli italiani, e per opera dei loro predicatori, rischiano di tornare alle antiche superstizioni e non credono più alla resurrezione della carne, hanno solo una gran paura delle ferite corporali e delle disgrazie, e perciò han più paura di sant’Antonio che di Cristo.

Umberto Eco, Il nome della rosa

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