La maggior parte degli individui di vivida immaginazione sono trasformati dalla mescalina in visionari. Alcuni di essi – e sono forse più numerosi di quanto generalmente si creda – non richiedono trasformazione; essi sono sempre visionari. La specie mentale alla quale apparteneva Blake è abbastanza largamente distribuita anche nella società urbano-industriale del giorno d’oggi. L’unicità del poeta-artista non consiste nel fatto che (citando dal suo Catalogo Descrittivo) egli effettivamente vide “quei magnifici originali chiamati Cherubini nelle Sacre Scritture”. Essa non consiste nel fatto che “questi magnifici originali visti nelle mie visioni erano alcuni di essi alti trenta metri… contenenti tutti significato mitologico e recondito”. Essa consiste solo nella sua abilità di rendere, in parole o (con alquanto minor successo) in linee e colori, qualche accenno almeno di un’esperienza non eccessivamente rara. Un visionario senza talento può percepire una realtà interiore non meno grande, bella e significativa del mondo visto da Blake; ma egli manca completamente della capacità di esprimere, in simboli letterari e plastici, ciò che ha visto.   

Aldous Huxley, Le porte della percezione

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