I bulli negli anni Sessanta erano vincenti, come Gassman in Il sorpasso: era un bullo con la macchina che correva, con una figlia carina, ed era un pazzo. Certo, si sente la solitudine del bullo, ma nel finale, quando muore Trintignant, Gassman è anche pavido. I bulli dei miei film invece fanno davvero pena. In gruppo, tutti insieme, quei bulli farebbero anche paura, ma presi singolarmente sono di una solitudine tremenda, sono figli della periferia odierna che è veramente squallida e vuota.

detto da Carlo Verdone – da Antonio D’Olivo, Carlo Verdone