L’allodola è l’uccello dell’alba. Nelle poesie medievali essa annunzia l’ora in cui gli amanti debbono prendere commiato: “Era l’allodola, messaggera del mattino, non l’usignolo”, dice mesto a Giulietta Romeo al termine della loro notte più bella. Per quanto possa segnalare l’ora del distacco, l’allodola è d’altronde uno degli animali la menzione del quale ricorre più spesso nella poesia d’amore dei trovatori: Bernard de Ventadorn, le cui canzoni Francesco (d’Assisi, ndr) molto probabilmente conosceva, invidia la gioia con la quale essa s’innalza sfrecciando verso il sole – tanto amore prova per la luce – fino a lasciarsi cadere sfinita e dimentica di se stessa.

Franco Cardini, Francesco d’Assisi