Giorni come questo in cui, perdonatemi l’irriverenza, non celebriamo la nascita di alcun dio, ma il fatto di essergli sopravvissuti.
Manuel Vázquez Montalbán, Erec e Enide
Giorni come questo in cui, perdonatemi l’irriverenza, non celebriamo la nascita di alcun dio, ma il fatto di essergli sopravvissuti.
Manuel Vázquez Montalbán, Erec e Enide
E’ noto che le celebrazioni natalizie sono andate a occupare, sul calendario cristiano, lo spazio misterico che fu dei Saturnali, delle feste di Giano e del dies natalis solis invictis dei seguaci di Mitra; pratiche culturali che, attorno al solstizio d’inverno, liquidavano l’anno vecchio e inauguravano la nuova vita come conseguenza della rinascita dell’anno solare. Nel rogo del ceppo natalizio si concretizzava, come abbiamo visto, l’idea dell’annullamento del passato assieme al tentativo di influire magicamente sullo sviluppo degli eventi celesti.
Rossano Nistri, Crapa Pelada l’a fà i turtei
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