Incapace di trovare una qualsiasi legittimazione positiva alla sua dissennata esistenza di scrittore condannato, per scrivere, alla solitudine più mostruosa, egli certamente ha riflesso nell’immagine del suo insetto questa sua radicale diversità di creatura colpevole di essersi volontariamente esclusa da ogni rapporto umano e sociale nell’ambizione di realizzare nella solitudine più assoluta la verità indistruttibile della propria letteratura.

dall’introduzione di Giuliano Baioni – Franz Kafka, La metamorfosi